MOSTRA PASSATA

Sulle orme di Kandinskij

Una mostra dedicata a uno dei massimi artisti mondiali del Novecento: Vasilij Kandinskij (1866-1944).

Un’esposizione senza precedenti in Italia per numero e qualità delle opere presentate: ottanta capolavori del grande maestro russo, di datazione compresa fra il 1900 circa e il 1940, cui si aggiungono dipinti di suoi “compagni di strada”, come Gabriele Münter, Paul Klee, Arnold Schönberg, Alexej von Jawlensky, Marianne von Werefkin; e ancora libri in edizione originale, documenti, fotografie, rari filmati d’epoca, cimeli, oggetti d’arte popolare. Tutto questo per svelare l’enigma Kandinskij e seguire le orme del suo cammino creativo, nel rapporto costante con la dimensione musicale e le profonde radici della sua origine russa.

Sulle orme di Kandinskij

Vasilij Kandinskij, Il Cavaliere (san Giorgio), 1914-1915

In volo su un mondo nuovo

Non è stato semplicemente un grande artista. Vasilij Vasil’evič Kandinskij (Mosca, 16 dicembre 1866 – Neuilly-sur-Seine, Parigi, 13 dicembre 1944) è stato un creatore di mondi, ha concepito e plasmato un universo visivo, nuovo e libero, che prima non esisteva: l’astrattismo è forse la rivoluzione più determinante nell’arte del XX secolo. Ecco: sorvolare il mondo nuovo creato da Kandinskji, per cogliere l’arco unitario di quel lento e straordinario percorso artistico e creativo, è l’obiettivo ambizioso di questa mostra che Paolo Bolpagni e Evgenija Petrova hanno curato selezionando 80 opere eccezionali, di datazione compresa fra il 1900 circa e il 1940, che coprono i diversi momenti della carriera di Kandinskji. Ad affiancarle, i dipinti dei compagni che lo hanno accompagnato lungo la strada, come Gabriele Münter, Paul Klee, Arnold Schönberg, Alexej von Jawlensky, Marianne von Werefkin, oltre che libri in edizione originale, documenti, fotografie, rari filmati d’epoca, cimeli e oggetti d’arte popolare

Le radici dell’arte popolare russa

Vasilij Kandinskij, Domenica (Vecchia Russia), 1904

Sono tante le matrici da cui si generò il linguaggio visivo radicale di Kandinskji: dalla conoscenza dell’Impressionismo al fortissimo potere di suggestione esercitato su di lui dalla musica, alle frequentazioni nella Monaco Jugendstil e secessionista d’inizio Novecento, fino al legame, lui che veniva da una famiglia colta e benestante, con la cultura popolare della Russia profonda che, con i suoi oggetti, lo aveva affascinato fin dall’infanzia.

Nei taccuini di quegli anni compaiono disegni di oggetti quotidiani e dettagli di decorazioni delle variopinte case in legno, annotazioni di canzoni e proverbi, preghiere e scongiuri. Iniziò anche a collezionare icone, giocattoli, arcolai, incisioni e stampe popolari (i lubki) che influirono non poco sull’evoluzione della sua arte, come testimonia, ad esempio, l’olio del 1904 Sonntag.