Fotografie degli esordi, 1932-1935
Nato privo mezzi per viaggiare, parlando una lingua inutile al di fuori dei confini di un piccolo Paese, l’Ungheria, è riuscito a esprimere il mondo…
Nato privo mezzi per viaggiare, parlando una lingua inutile al di fuori dei confini di un piccolo Paese, l’Ungheria, è riuscito a esprimere il mondo attraverso un linguaggio universale: la fotografia. Attraverso la fotografia è stato in grado di parlare a tutti noi, come continua a fare tuttora. Non ha mai considerato le sue fotografie come arte. La sua epoca aveva altre preoccupazioni.
Cornell Capa
La speranza di una società più giusta, 1936
La travagliata situazione mondiale degli anni trenta, l’interesse di Capa per la politica – e anche il suo personale coinvolgimento nella lotta contro il fascismo…
La travagliata situazione mondiale degli anni trenta, l’interesse di Capa per la politica – e anche il suo personale coinvolgimento nella lotta contro il fascismo – sono tutti fattori che portano Capa al giornalismo. E se la politica portava alla guerra, era naturale che il fotografo si occupasse del conflitto.
Richard Whelan
Spagna: l’impegno civile, 1936-1939
La guerra civile spagnola fu la prima guerra documentata (“coperta”) in senso moderno, da un corpo di fotografi professionisti…
La guerra civile spagnola fu la prima guerra documentata (“coperta”) in senso moderno, da un corpo di fotografi professionisti inviati in prima linea e nelle città bombardate, i cui scatti furono immediatamente pubblicati su quotidiani e periodici sia in Spagna che all’estero.
Susan Sontag
La Cina sotto il fuoco del Giappone, 1938
Capa era sotto contratto con “Life” dall’autunno del 1937. Vicina a Chiang Kai-shek e ai nazionalisti cinesi, e quindi molto distante dai comunisti…
Capa era sotto contratto con “Life” dall’autunno del 1937. Vicina a Chiang Kai-shek e ai nazionalisti cinesi, e quindi molto distante dai comunisti, la rivista di Henry Luce intendeva mobilitare l’opinione pubblica americana a favore del campo nazionalista che difendeva l’indipendenza della Cina contro il Giappone.
Michel Lefebvre
A fianco dei soldati americani, 1943-1945
Le stesse unità combattenti venivano fatte riposare dopo aver completato una missione, mentre i corrispondenti di guerra…
Le stesse unità combattenti venivano fatte riposare dopo aver completato una missione, mentre i corrispondenti di guerra conoscevano l’impazienza dei loro giornali quando, per caso, non si trovavano sul posto dove stava accadendo qualcosa.
John Steinbeck
Verso una pace ritrovata, 1944-1954
Negli anni quaranta e cinquanta Capa continuò a vivere principalmente a Parigi, dove faceva la bella vita: corse di cavalli, locali notturni…
Negli anni quaranta e cinquanta Capa continuò a vivere principalmente a Parigi, dove faceva la bella vita: corse di cavalli, locali notturni, interminabili partite a poker con gli amici, tra cui John Huston e Gene Kelly, e frequentazione del mondo della moda, come ricorda Bettina Graziani, all’epoca modella di punta di Jacques Fath, che alloggiava in albergo come lui.
Laure Beaumont-Maillet
Sono molto felice di essere diventato un fotografo di guerra disoccupato e spero di rimanere tale per il resto della vita.
Robert Capa
Viaggi a est, 1947-1948
Già nel 1947, dopo la pubblicazione del resoconto del suo viaggio in URSS con John Steinbeck, [Capa] fu sospettato di aver fatto parte del partito comunista…
Già nel 1947, dopo la pubblicazione del resoconto del suo viaggio in URSS con John Steinbeck, [Capa] fu sospettato di aver fatto parte del partito comunista durante la guerra di Spagna. Va detto che lui e Steinbeck non avevano trovato niente di meglio, in piena guerra fredda, che prendere come tema del loro viaggio: “La gente è uguale dappertutto”.
François Maspero
Israele terra promessa, 1948-1950
Si diresse a nord di Haifa per fotografare gli immigrati che arrivavano via mare al ritmo di mille al giorno dalla Tunisia, dalla Turchia e da tutta l’Europa orientale…
Si diresse a nord di Haifa per fotografare gli immigrati che arrivavano via mare al ritmo di mille al giorno dalla Tunisia, dalla Turchia e da tutta l’Europa orientale. Questi immigrati, che finalmente raggiungevano la terra dei loro antenati dopo aver sperimentato gli orrori dei campi di concentramento nazisti […] venivano trasportati su camion in campi di internamento circondati da filo spinato fino a quando non si riusciva a trovare loro un lavoro e un alloggio. […] Capa, eterno apolide e rifugiato per indole e professione, rimase sconvolto dal destino di questi internati involontari e allo stesso tempo affascinato dalla loro integrazione nella vita di questa nuova nazione dalle città sovrappopolate.
Richard Whelan
Ritorno in Asia: una guerra che non è la sua, 1954
[A proposito della penultima foto di Capa – soldati di spalle che camminano in una risaia], la sua vicinanza non era quella degli altri…
A proposito della penultima foto di Capa – soldati di spalle che camminano in una risaia], la sua vicinanza non era quella degli altri, la sua era la distanza a cui si pongono l’eleganza e il rispetto.
John G. Morris