MOSTRA PASSATA

Storie, immagini, giochi

Sfaccettata, divertente e riflessiva

Un viaggio che parte dal mondo antico e si sposta nel dominio del divertimento infantile.

Un mondo dove i ricordi dell’infanzia si intrecciano con il destino e la vita che gira e va avanti. Una grande mostra fotografica, con scatti di Gabriele Basilico, Henri Cartier-Bresson, Robert Doisneau, Elliott Erwitt, Luigi Ghirri, Paolo Gioli, David Seymour. Ma non solo. Sarà un viaggio multisensoriale: dai dipinti di grandi artisti del Novecento – come Balla e Campigli – ai variopinti manifesti dell’Ottocento e dei primi anni del Ventesimo secolo, fino alla scoperta di preziosi giocattoli antichi e di una curiosa installazione contemporanea. Lasciati accompagnare nel fantasioso mondo delle giostre!

Tra divertimento infantile e tenzone tra grandi

Alberto Zampieri, L’Eden presso la Spianata dei Cavallegeri a Livorno, 1890 circa

Un fantasioso viaggio nel tempo

Un viaggio che parte da un mondo antico legato alla terra, passa attraverso i giochi di simulazione della lotta e della guerra e si sposta nel dominio del divertimento infantile più semplice e incantato.
Completamente dedicata alla fantasiosa iconografia delle giostre, questa mostra – per la cura di Roberta Valtorta e con la collaborazione di Mario Finazzi per il percorso riservato alla pittura – è sfaccettata e divertente, ma anche pensosa, e vuole suscitare nel pubblico un vero e proprio effetto-giostra, tra il gioco più semplice e genuino che rimanda all’infanzia e la riflessione sulla vita, sul tempo che passa, sul mondo che gira, sul destino.

Paolo Ventura, Carousel

Il fantastico mondo delle giostre!

Le giostre affondano le radici negli antichi giochi rituali delle società contadine, che una lunga evoluzione ha trasformato nelle moderne attrazioni ipertecnologiche…

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Guy Le Querrec, Budapest, Thursday 1st May, 1980

Ricordo

Non possiamo guardare una giostra senza ricordare. È come un’apparizione: che si trovi in un luna park, sullo spiazzo di una periferia o sul selciato della piazza del centro di una città, si presenta ai nostri occhi all’improvviso…

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Francesco Radino, Goteborg, 1987

Macchina

Sospesa tra realtà e illusione, la giostra discende dall’altalena e dalla ruota, ed è l’unica macchina che non imita nessuna parte del corpo umano…

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Luigi Ghirri, Scandiano, 1981

Tempo

La giostra, insieme alle altre forme dello spettacolo viaggiante, appartiene al dominio dell’arte…

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Raffaela Mariniello, Souvenir d’Italie, 2006-2012

In movimento

Il sovrano della giostra è il movimento. Per rappresentarlo, un’immagine fissa deve ricorrere all’effetto mosso, e quando lo fa ci mostra come il tempo distrugge le forme…

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Giampietro Agostini, Milano – 1995 – Piazza del Duomo

Società

Antichi animali da guerra e torneo e da lavoro nei campi, i cavalli sono alle origini stesse della giostra, in un simbolico intreccio tra combattimento e fatica contadina…

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Il fantastico mondo delle giostre!

Paolo Ventura, Carousel

Le giostre affondano le radici negli antichi giochi rituali delle società contadine, che una lunga evoluzione ha trasformato nelle moderne attrazioni ipertecnologiche.

Insieme alla Commedia dell’Arte con le sue maschere, al teatro delle marionette e al circo, il luna park è uno degli spettacoli popolari itineranti la cui storia inizia con le antiche fiere.


Con la Rivoluzione industriale di fine ‘700, la fiera si trasforma. Siamo in pieno Positivismo, che promuove il progresso scientifico e tecnico. In questo scenario le fiere mutano aspetto e funzione, utilizzando sempre di più la tecnologia per attrarre e coinvolgere il pubblico.

Nel corso del Novecento i parchi di divertimento diventano “luna park” – dal nome del parco di Coney Island (1903) – completamente meccanizzati e, poi, informatizzati. E siamo ai giorni nostri…

Ricordo

Guy Le Querrec, Budapest, Thursday 1st May, 1980

Non possiamo guardare una giostra senza ricordare. È come un’apparizione: che si trovi in un luna park, sullo spiazzo di una periferia o nella piazza di una città, sotto il sole o immersa nelle luci artificiali della notte, si presenta ai nostri occhi all’improvviso, come un ricordo che ci coglie di sorpresa.

Grazie ai colori, alle forme familiari di animali e mezzi di trasporto che girano in cerchio, la musica, la giostra esprime la sua straordinaria forza evocativa. Non importa che richiami un ricordo esatto, un preciso momento, un luogo.

Spesso ci mette solo in una “disposizione al ricordo”: il misterioso meccanismo si mette in moto e l’oggetto del ricordo è sempre duplice, perché evoca il tempo dell’infanzia e insieme la bellezza.

Tempo

Luigi Ghirri, Scandiano, 1981

La giostra, insieme alle altre forme dello spettacolo viaggiante, appartiene al dominio dell’arte. Come in un girotondo, la giostra ruota e ci trasporta in una dimensione immaginaria

nella quale la vita prosegue sempre, senza inizio né fine. Ogni cosa intorno a noi gira. Come il sole che tramonta, sparisce per poi riapparire uguale a prima.

Ci troviamo in una dimensione diversa da quella della quotidianità, in uno spazio che è insieme quello dell’infanzia, quello fantastico del giro intorno al mondo e quello indescrivibile del cosmo e della rotazione dei pianeti. Benvenuti nel tempo ciclico dell’eterno ritorno.

Macchina

Francesco Radino, Goteborg, 1987

Sospesa tra realtà e illusione, la giostra discende dall’altalena e dalla ruota, ed è l’unica macchina che non imita nessuna parte del corpo umano. Con la forma del cerchio, riproduce infatti il sole e la luna.

Una macchina particolare che trasmette movimento solo a se stessa e lo fa attraverso tre tipologie costruttive: la giostra a catene, la giostra a cavalli e l’onda di mare.

Le prime due hanno conservato praticamente inalterate le loro caratteristiche iniziali, mentre dalle trasformazioni apportate nel tempo all’onda di mare derivano gran parte delle giostre più recenti.

In movimento

Raffaela Mariniello, Souvenir d’Italie 2006-2012

Il sovrano della giostra è il movimento. Per rappresentarlo, un’immagine fissa come una fotografia deve ricorrere all’effetto mosso, e quando lo fa ci mostra come il tempo distrugge le forme.

Questo eterno conflitto tra movimento e staticità ci rivela che, dietro la bellezza delle forme e la gioia dei colori, ogni cosa svanisce davanti ai nostri stessi occhi.

Il “mosso” va oltre l’istante fotografico e il non-nitido dà forma allo stratificarsi del tempo, generando un’immagine inconsueta che ne pregiudica la somiglianza. È un tempo instabile, è il tempo del divenire che, se da un lato ne coglie la durata, dall’altro diffonde un sentimento di distruzione della materialità dei corpi.

Società

Giampietro Agostini, Milano – 1995 – Piazza del Duomo

Antichi animali da guerra e torneo e da lavoro nei campi, i cavalli sono alle origini stesse della giostra, in un simbolico intreccio tra combattimento e fatica contadina.

Come una calamita, la giostra attira intorno a sé folle in cerca di divertimento, gente di quartiere e comunità riunite in festa, mostrando il suo profondo significato sociale.

Ed ecco i bambini di ieri e di oggi, i grandi protagonisti e fedeli amici della giostra, con i loro sorrisi, gli sguardi, i baci. Ma la giostra piace anche agli adulti. Piace a tutti, perché è un oggetto speciale nato dalla cultura popolare per donare una breve ma ripetibile felicità e far vivere un’esperienza di bellezza a chi sale, e a chi semplicemente la guarda girare.