29 settembre 2018
27 gennaio 2019
Miti, misteri e magia
Quando
29 settembre 2018
27 gennaio 2019
Ufficio stampa
Mistero e sogno, psicanalisi e inconscio: un viaggio alla scoperta dell’arte dell’Otto-Novecento che stregherà i vostri occhi
L’esoterismo affascina un po’ tutti. Ha stregato anche maestri come Kandinsky, Rodin, Munch, Basile, Klee, Previati, Mondrian.
Qui a Palazzo Roverella siamo pronti a stupirti con un grande evento dedicato all’arte e alla magia. Ti accompagneremo alla scoperta delle correnti esoteriche dell’’800 e ’900 che hanno influenzato la pittura in Europa. Mistero, sogno, psicanalisi e inconscio stregheranno anche te!
Esoterismo, simbolismo, avanguardie storiche
Eugene Grasset, Trois femmes et trois lupus, 1892 circa
Un percorso “iniziatico” per scoprire l’influsso della magia sull’arte
La mostra focalizza l’attenzione sulle dottrine esoteriche che esplodono nell’Europa di fine Ottocento, coincidendo con lo sviluppo dell’arte simbolista. Così come teosofia e teorie ermetiche non sono estranee alla nascita dell’astrattismo.
Gli artisti sono spesso membri di comunità, come quella di Monte Verità, sviluppate attorno ad un sistema utopico magico/irrazionale in cui si praticano culti solari, nudismo e vegetarianesimo. Il tutto in una mostra che diventa un vero percorso iniziatico.
Jules Oury, detto Marcel-Lenoir, La folie mystique, 1904
Tra il 1880 e il 1925 l’interesse per l’esoterismo e le dottrine ermetiche riemerge con prepotenza in Europa, avvolgendo con il suo alone di mistero le arti figurative, la letteratura e l’architettura.
Il desiderio di esplorare l’occulto, il sogno, l’inconscio lega a doppio filo la nuova corrente artistica del Simbolismo con la nascente psicoanalisi. Fino ad abbracciare, di lì a poco, le prime avanguardie del Novecento.
E il viaggio di Arte e magia si apre proprio con un “invito al silenzio”. Un gesto, il dito o le mani sulle labbra sigillate, che rimbalza da un’opera all’altra, da Giorgio Kienerk a Odilon Redon. Un invito a far tacere la ragione, per ascoltare il sussurro dell’inconscio.
Frantisek Kupka, Cesta ticha, 1903
L’attenzione per le dottrine esoteriche, con il loro bagaglio di figurazioni e miti, esplode nell’Europa di fine Ottocento coincidendo con lo sviluppo dell’arte simbolista.
A partire dalla Francia e dal Belgio l’influenza della cultura esoterica sulle arti figurative si diffuse ben presto in Europa, intrecciandosi con la letteratura e coinvolgendo, grazie a Josephin Peladan e al suo Salon de la Rose+Croix, i maggiori protagonisti del simbolismo internazionale, da Fernand Khnopff a Gaetano Previati, fino a Jean Delville.
Fidus Hugo Hoeppener, Lichtgebet, 1913
Balla, Arnaldo Ginna e Julius Evola si trovano in un singolare parallelismo con gli interessi per l’occultismo di scrittori come Gabriele D’Annunzio, Dino Campana e Luigi Pirandello.
Suggestionati da testi letterari come I grandi iniziati di Edouard Schuré o dal celebre romanzo decadente La-Bas di Joris Karl Huysmans, pittori e scultori, ma anche viaggiatori, scrittori e giornalisti, trovarono nelle religioni orientali o nei testi ermetici una sorta di moda alternativa alle riflessioni sul cristianesimo.
Nel corso del ‘900 si vennero poi a creare vere e proprie comunità, come quella di Monte Verità, sviluppate attorno ad un sistema utopico magico-irrazionale in cui si ritrovavano, fra gli altri, Carl Gustav Jung, Hermann Hesse e Paul Klee.
Odilon Redon, La prière, visage, fleurs, 1893 circa
In mostra, lo spettatore si trova coinvolto in un vero e proprio percorso iniziatico che procede dall’invito al Silenzio iniziatico, attraversando templi e are verso l’illuminazione iniziatica,
terminando con la rappresentazione di aure e raggi.
Tra i protagonisti della mostra, in accurate sezioni, si ritrova l’iconografia del Diavolo in tutte le sue mutazioni, dai demoni intenti a seminare zizzania tra gli uomini, fino al moderno Faust che accompagna l’artista nell’atto creativo.
Ma anche la strega, già icona del Liberty decadente, che conduce ora l’artista negli abissi della voluttà e della sottomissione, insieme ad animali come civette, lupi, corvi, pipistrelli e agli spiriti notturni, gli incubi, misteriosi ma affascinanti.
Joséphin Péladan, Le vice suprême, nouvelle édition, Paris, Libraire de la presse, Paris 1886, frontespizio inciso da Félicien Rops
Un’ampia sezione di mostra è dedicata ai libri illustrati e alle incisioni, che accompagnano l’intero percorso insieme a preziosi volumi di Mucha e Felicien Rops, e alle litografie di George De Feure.
In catalogo, testi critici di Francesco Parisi, Jean-David Jumeau Lafond (Salone Rosa+Croce), Hana Larvovà (Praga e la Boemia magica), Emanuele Bardazzi (L’illustrazione e l’esoterismo tra 800 e 900), Fabio Mangone (L’architettura esoterica), Paolo Bolpagni (Musica e esoterismo), Mario Finazzi (Giacomo Balla e la teosofia), Mara Folini (Monte Verità e gli artisti mitteleuropei), Matteo Fochessati (Teosofi e antroposofi in Liguria), Jolanda Nigro Covre (Esoterismo ed astrattismo).
Frantisek Kupka, Idolo nero, 1903
Dai segreti dell’architettura esoterica e dei suoi oscuri simboli alla luce di aure, emanazioni e raggi luminosi: le rappresentazioni di fenomeni spirituali diventano protagoniste
di opere che, da Previati a Mondrian, evidenziano il passaggio dall’estetica simbolista a quella modernista e avanguardista.
E poi il buio. Il visitatore passa attraverso i tentacoli di opere oscure e sconvolgenti, scaturite dall’inconscio di Auguste Rodin, Edvard Munch o Vasilij Kandinskij. Per arrivare nel vero cuore di tenebra della mostra.
Regno di diavoli, streghe e maghi, signori della notte, e delle sue creature, dai vampiri agli animali notturni. Fino ai fantasmi, protagonisti di una sezione interamente dedicata allo Spiritismo, a cui la borghesia di fine Ottocento si interessò con fervido entusiasmo.
Piet Mondrian, Row of eleven poplars in red, yellow, blue and green, 1908
L’esposizione ripercorre i rapporti tra le correnti esoteriche in voga tra il 1880 e gli anni immediatamente successivi al primo conflitto mondiale
e la loro influenza sulle arti figurative europee, dal movimento simbolista alle successive avanguardie storiche.
Arte e Magia in fondo ci svela che, se è vero che il sonno della ragione genera mostri, è altrettanto vero che, a volte, può generare un’arte sublime.