23 Febbraio 2022
Kandinskij. L’opera 1900/1940: in volo su un mondo nuovo
Non è stato semplicemente un grande artista. Vasilij Vasil’evič Kandinskij (Mosca, 16 dicembre 1866 – Neuilly-sur-Seine, Parigi, 13 dicembre 1944) è stato un creatore di mondi, ha concepito e plasmato un universo visivo, nuovo e libero, che prima non esisteva: l’astrattismo è forse la rivoluzione più determinante nell’arte del XX secolo eppure, nonostante la sua carica sovversiva, non nasce da proclami incendiari o manifesti avanguardistici ma è il risultato di una lenta, molto lenta maturazione progressiva che ha origine nelle regioni e ragioni dello spirito.
Una mostra straordinaria e per molti aspetti inedita, grazie, da un lato, all’impianto scientifico dell’esposizione, dall’altro, al numero e soprattutto la qualità delle opere riunite nelle dodici sezioni. A precederle, un’ulteriore sala introduttiva riservata all’arte popolare russa, con un focus sulle espressioni creative dei popoli della Vologda (Russia settentrionale), con le quali l’artista entrò in contatto durante un soggiorno in quei territori nel 1889.
“Di mostre su o intorno a Kandinskij in Italia ne sono state proposte parecchie negli ultimi anni, ma nessuna con ambizioni come quelle che noi ci poniamo.”
Paolo Bolpagni
Sorvolare il mondo nuovo creato da Kandinskji, per cogliere l’arco unitario di quel lento e straordinario percorso artistico e creativo, è l’obiettivo ambizioso di questa mostra che Paolo Bolpagni e Evgenija Petrova hanno curato selezionando 80 opere eccezionali, di datazione compresa fra il 1900 circa e il 1940, che coprono i diversi momenti della carriera di Kandinskji. Ad affiancarle, i dipinti dei compagni che lo hanno accompagnato lungo la strada, come Gabriele Münter, Paul Klee, Arnold Schönberg, Alexej von Jawlensky, Marianne von Werefkin, oltre che libri in edizione originale, documenti, fotografie, rari filmati d’epoca, cimeli e oggetti d’arte popolare.
Lo spettatore potrà quindi seguire le orme di un genio lungo un cammino creativo le cui costanti furono il rapporto con la musica e le radici dell’anima russa, la ricerca di un’autenticità interiore, l’irrazionalismo spiritualistico. Per questo, prima di alzarsi in volo, è bene sapere che, per avvicinarsi a Kandinskij, ogni mezzo razionale è valido ma non sufficiente: la sua pittura non va guardata solo con gli occhi e con il cervello, bensì penetrata con l’ausilio di tutte le facoltà mentali e sensitive di cui disponiamo.