Alla scoperta di Toulouse-Lautrec

23 Aprile 2024

Alla scoperta di Toulouse-Lautrec

Oltre la superficie

Quando i titoli dei giornali, la mattina dopo il 9 settembre 1901, evocavano la morte di Henri de Toulouse-Lautrec, le parole trasudavano disprezzo e pietà: un artista bizzarro e deforme, miseramente morto in un manicomio, vittima della sua stessa follia. Questa narrazione, seppur inesorabile, trascurava l’essenza della sua arte, riducendolo a un cliché, un pittore delle prostitute o un maestro dei manifesti pubblicitari. Ma l’uomo dietro queste etichette era molto di più di quanto la storia abbia voluto far credere.

Nella storia dell’arte, infatti, ci sono figure che sfuggono alla facile etichettatura, artisti il cui genio trasforma la realtà in una forma di espressione senza tempo. Henri de Toulouse-Lautrec è uno di questi artisti straordinari, un uomo la cui vita e lavoro sono stati spesso travisati da una narrazione superficiale e riduttiva. È, dunque, tempo di guardare oltre le descrizioni sensazionalistiche e scoprirne l’anima.

HENRI DE TOULOUSE-LAUTREC, Mademoiselle Lucie Bellanger, 1896. Albi, Musée Toulouse-Lautrec

Un’infanzia segnata, un talentuoso esilio

La storia di Toulouse-Lautrec inizia con un destino già scritto nel suo nome lungo e aristocratico, che porta con sé l’ombra di una nobiltà decaduta e un patrimonio genetico compromesso. Nato ad Albi, nel sud della Francia, nel 1864, Henri-Marie-Raymond de Toulouse-Lautrec Monfa aveva tutte le carte in regola per una vita di privilegio e agiatezza, ma il fato aveva in serbo per lui un destino molto diverso.

La sua infanzia, sebbene inizialmente felice, fu segnata da segni premonitori della sua futura sofferenza. Cresciuto in una famiglia aristocratica, Henri fu presto esposto ai rischi della consanguineità, una pratica comune tra le classi nobili dell’epoca che spesso portava a gravi problemi genetici. La morte precoce di suo fratello minore, all’età di un anno, a causa di queste complicazioni sottolineò la fragilità del loro patrimonio genetico.

Henri stesso fu presto colpito da una malattia genetica che comprometteva lo sviluppo delle sue ossa, rendendole fragili e soggette a fratture. Questa condizione, nota come displasia scheletrica, avrebbe avuto un impatto devastante sulla sua vita, limitando la sua crescita e causandogli dolore e sofferenza costanti.

Ma nonostante le avversità, Henri trovò nella creazione artistica un rifugio, una via per esprimere la sua visione unica del mondo. Fin dalla giovane età, il disegno divenne il suo compagno di giochi, un modo per evadere dalle limitazioni imposte dal suo corpo malato.

      FERDINAND BAC, Caricature de Toulouse-Lautrec, 1890

Il viaggio a Parigi: tra sogni artistici e realtà crudeli

Nel 1874, all’età di 8 anni, Henri si trasferì a Parigi con sua madre per perseguire i suoi studi artistici. Ma la sua gioia fu di breve durata, perchè presto dovette fare i conti con la sua salute precaria e, nel giro di due anni, lui e sua madre furono costretti a tornare ad Albi a causa delle crescenti preoccupazioni.

Fu così che il suo destino prese una piega tragica, segnata da eventi che si susseguono rapidamente nel giro di quindici mesi. A maggio del 1878, inciampò e cadde all’interno del palazzo di Albi, provocandosi una frattura al femore sinistro. Ma la sfortuna non lo abbandonò, e nel mese di agosto dell’anno successivo, si ritrovò a precipitare in un fossato, fratturando questa volta il femore destro.

Le conseguenze di queste cadute furono devastanti: le ossa di Henri non guarirono mai completamente, e la sua crescita fu compromessa in modo irreversibile. Le gambe rimarranno corte, mentre il tronco svilupperà dimensioni normali. Nonostante ogni sforzo e tentativo di cura, compresi trattamenti estremi come l’elettroshock, Henri sarà destinato a vivere con dolori acuti per il resto della sua vita.

La malattia gli ruberà non solo la salute, ma anche la prospettiva di una vita agiata e avventurosa. Durante i primi anni, segnati da cure dolorose e immobilità forzata, Henri trovò conforto nella sua passione per il disegno. Incoraggiato da amici e parenti, trascorse ore a sfogare la sua creatività su fogli di carta e quaderni, trasformando la sua prigione di dolore in un mondo interiore ricco e vivido.

Finalmente, nel 1881, Henri firmò la sua prima vera opera d’arte: una serie di disegni che illustravano “Cocotte”, una novella scritta da un amico.

È in quel momento che nasce ufficialmente un pittore, un artista destinato a lasciare un’impronta indelebile nella storia dell’arte.

HENRI DE TOULOUSE-LAUTREC, Au café de Bordeaux, 1900. Albi, Musée Toulouse-Lautrec

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