8 Maggio 2024
Toulouse-Lautrec: la nascita di un pittore e della sua linea
Nella Parigi di fin du siècle
Toulouse-Lautrec, nonostante le sfide fisiche, torna di nuovo a Parigi, la sua passione per l’arte lo porta al cuore della scena culturale dell’epoca, di nuovo per studiare, questa volta pittura.
Quando arriva in città l’Impressionismo è ormai alla fine: stanno nascendo nuovi movimenti artistici come il divisionismo, il puntinismo, il simbolismo… Toulouse-Lautrec entrerà in contatto con tutti ma non apparterrà a nessuno, se non a sé stesso: assorbe quello che gli sta attorno e lo trasforma secondo il suo istinto artistico. E il suo istinto artistico gli dice che a essere importante è soprattutto la linea, la linea e l’esigenza di cogliere il gesto, il movimento più che il dettaglio.
HENRI DE TOULOUSE-LAUTREC, Femme se frisant, 1890 circa, olio su cartone, Tolosa, Musée des Augustins
Gli anni della formazione negli atelier
Prima di giungere a questa sintesi, il suo percorso inizia con la frequentazione di due scuole di pittura: prima l’atelier di Bonnat e poi lo studio di Fernard Cormon, che si trovava al 10 di Rue Constance, su una collinetta che dà il nome al quartiere a cui Toulouse-Lautrec legherà indissolubilmente il suo nome, un quartiere su cui, scriveranno, regnerà “come uno gnomo famigliare e benefico”: Montmartre.
Nello studio di Cormon fa amicizia con altri allievi, tra cui un olandese di nome Vincent van Gogh. Il gruppetto di giovani aspiranti artisti, ovviamente sogna ciò che sognano tutti i giovani aspiranti artisti: cambiare le cose, trovare nuove strade rispetto alla pittura classica che viene loro insegnata. Per questo rifuggono dalla rappresentazione convenzionale della bellezza, soprattutto quella femminile. Verso la metà degli anni 80 la versione più estrema del nudo femminile non andava oltre il tema della donna allo specchio o alla toilette. Toulouse-Lautrec scuoterà quel modello stereotipato della morale borghese e rappresenterà prostitute, scene di lesbismo, alcolismo femminile…
Il gruppo di amici dello studio Cormon cerca nuove strade anche letteralmente, quando deve scegliere i luoghi in cui esibirsi: la loro prima mostra, per dire, viene ospitata in un ristorante. Ovviamente a Montmartre. E ovviamente è a Montmartre che, nel 1884, Toulouse-Lautrec apre il suo primo studio.
HENRI DE TOULOUSE-LAUTREC, Marcelle Lender en buste, 1895, litografia policroma su carta, Bordeaux, Musée des Beaux-Arts
La linea
Toulouse-Lautrec non si limitò dunque a dipingere paesaggi idilliaci o ritratti convenzionali. Scelse di immergersi nelle strade oscure e nei locali notturni di Montmartre, dove trovò ispirazione tra le prostitute, i ballerini e gli avventori dei caffè e dei cabaret. Le sue opere sono un ritratto crudo e sincero della vita nelle classi marginali della società parigina dell’epoca, dando voce alle donne e agli uomini trascurati dalla storia ufficiale, rivelando la loro umanità e dignità attraverso le sue opere.
La sua arte inizia a essere riconoscibile: sta trovando il suo linguaggio, quella linea si sta definendo. È una linea spietata, capace di sintetizzare la figura umana e tirarne fuori il carattere.